INTERVISTA A GIUSEPPE PAPADOPULO

AT. Nella tua lunga esperienza nel mondo del calcio hai avuto due parentesi con la Nostra Lazio. La prima da calciatore e la seconda da allenatore. Esperienze maturate a distanza di oltre 30 anni l una dall altra. Quali differenze hai trovato a livello di ambiente?

GP. Differenze enormi da tutti i punti di vista. Era diversa la società, la prima esperienza con il Patron Umberto Lenzini, la seconda è avvenuta nel primo anno dell era Lotito. Erano diverse le strutture, prima ci si allenava a Tor di Quinto, quando sono tornato da Allenatore si era gia a Formello e tutto era piu moderno e al passo con i tempi. Ma soprattutto ero cambiato io. Sia nel ruolo che nell esperienza maturata con gli anni.

AT. A proposito di esperienze, chi ti ha visto giocare ti ricorda come un gran bel difensore. Perche la tua carriera in serie A ti ha visto vestire solo i nostri colori e poi tanta serie B e C? Cosa ha frenato l ascesa di questo giovane promettente?

GP. Hai ragione avrei potuto fare piu stagioni nella massima serie, ma a volte ci sono situazioni inaspettate che ci cambiano il percorso della carriera. Dopo il primo anno alla Lazio in cui ho giocato veramente bene ho avuto un problema di salute serio che mi ha tenuto lontano dal campo per diversi mesi. Una volta rientrato, dopo aver fatto massicce dosi di cortisone per superare il problema ero ingrassato di 6 o 7 chili e le prestazioni sul campo ne hanno risentito. Poi mettiamoci anche il mio carattere forte da Toscanaccio e l esuberanza giovanile, mi sono un po scontrato con l allora Direttore Sportivo  ed ex arbitro Antonio Sbardella anche lui persona dal carattere deciso. E cosi viste anche le difficoltà economiche della società venni ceduto al Brindisi in serie B e con i soldi della mia cessione la Lazio acquistò il povero Re Cecconi.

AT. Tra i tanti giocatori che hai allenato ci dici quale è stato il piu grande talento inespresso e chi invece magari grazie ai tuoi consigli è poi esploso e ha fatto una grande carriera?

GP. Ti dico subito Oberdan Biagioni, giocatore dalle potenzialità eccelse con doti fisiche e tecniche enormi. Ha avuto una discreta carriera ma avrebbe potuto ambire a mio avviso altri palcoscenici. Lo volli con me ad Andria dove fece molto bene, ma poi si perse un po. Invece Goran Pandev nel mio anno di Lazio da Mister esplose completamente, gli diedi fiducia facendolo giocare con continuità e da li praticamente spiccò il volo iniziando di fatto la grande carriera che tutti sappiamo.

AT. E la Lazio di quest anno come la vedi?

GP. Benissimo. E’ stato fatto un lavoro eccelso acquistando giocatori che hanno voglia di dimostrare il proprio valore. Sono stati si venduti dei campioni, ma gia arrivati e poco inclini al sacrificio. C è una grandissima coesione e un gruppo forte nel vero senso della parola, questa cosa è chiara a tutti e il merito va a Marco Baroni. Ci ha visto bene Lotito ingaggiandolo, forse se non gli avesse dato la possibilità di allenare la Lazio avrebbe continuato a sedere su panchine di squadre provinciali e gran parte del mondo del calcio non avrebbe scoperto il valore di questo Mister straordinario.

AT. Grazie Mister in bocca al lupo per tutto e a presto.