Intervista al "grande portiere" Marco BALLOTTA
AT: Alessandro Tosi (Consigliere LCMi e Intervistatore)
MB: Marco Ballotta (Portiere della Lazio dal 1997 al 2000 e dal 2005 al 2008)
(AT) Partiamo subito con una domanda strettamente personale. Detieni tutti i record di longevità sia in Italia che in Europa. Ci sveli il segreto della eterna giovinezza di cui sei evidentemente il custode?
(MB) Ah ecco partiamo subito con la longevità (ride). Grandi segreti non ne ho, la fortuna è stata di non aver mai avuto infortuni. Poi diciamo che mi sono sempre allenato tanto e seriamente cercando di migliorarmi, anche dopo i 40 anni. Però l’aspetto principale è stata la passione per questo gioco meraviglioso, passione che ho tuttora, poi certamente ci vogliono anche le condizioni di aver trovato ambienti giusti che mi hanno permesso di allungare cosi tanto la carriera.
(AT) Nella tua lunghissima carriera dopo aver difeso con maestria la porta di tante squadre ti sei riscoperto attaccante. Era una passione che avevi fin da piccolo o è qualcosa che si è sviluppato negli anni?
(MB) Finita la carriera da professionista ho deciso di divertirmi tornando alla mia prima passione quella di attaccante, perché da bambino facevo l’attaccante e la vena del bomber un po’ mi era rimasta. Mi sono tolto lo sfizio di vincere due campionati di prima categoria a 46 47 48 anni o giù di li. Ancora oggi quando c’è l’occasione gioco volentieri perché mi sento bene fisicamente e come dicevo prima la passione per questo gioco non si è mai affievolita.
(AT) Delle due parentesi biancocelesti ci racconti qual è il ricordo più bello e se ti va anche quello più brutto?
(MB) Di ricordi belli ce ne sono tanti in entrambe le parentesi laziali, ho vinto Scudetto, Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Supercoppa. Insomma tantissime soddisfazioni. La vittoria dello Scudetto del 2000 è probabilmente il ricordo più bello forse proprio per come è arrivato. Il ricordo più brutto invece è stata la finale di coppa Uefa persa contro l’Inter a Parigi dove ci siamo presentati all’appuntamento decimati, e affaticati dalla lunga galoppata in campionato. La fortuna quell’anno è stata di vincere la coppa Italia per cui per la stagione successiva non si è smantellato il gruppo che poi con ulteriori innesti di qualità ci ha portato a vincere lo scudetto. Infine tra le soddisfazioni personali non posso dimenticare di aver avuto la possibilità di giocare in Champions a 43 anni. Questa al Bernabeu contro il Real la considero un vero e proprio premio alla carriera.
(AT) Dall’alto della tua competenza in materia ci fai la Top 3 dei portieri all time?
(MB) Questa non è facile… caspita allora metto il mio idolo Dino Zoff e poi non si può non inserire Gigi Buffon.
Guardando all’odierno dico che di portieri bravi ce ne sono tanti, ma la storia devono ancora farla. Per cui se devo completare il podio vado indietro di parecchi anni e ti dico Lev Jasin (Il ragno Nero della Dinamo Mosca e della allora URSS)
(AT) Hai militato in molte squadre e hai avuto a che fare con tanti compagni di reparto. C è qualcuno che a tuo avviso aveva le doti per diventare un gran portiere e invece ha deluso le aspettative?
(MB) Ho avuto tanti compagni di reparto è vero, ma sinceramente devo dirti che nessuno ha disatteso le aspettative, più o meno ognuno ha poi dimostrato in proporzione alle proprie abilità.
(AT) Il mondo del calcio per quanto riguarda i rapporti umani spesso è considerato un po’ superficiale ed opportunistico. La pensi così o hai avuto la possibilità di incontrare qualche vero amico con il quale sei ancora legato?
(MB) I rapporti umani sono importanti, ma si consolidano strada facendo. Certo chi sono ex compagni con cui sono rimasto legato perché il rapporto andava oltre al calcio. Roberto Cevoli, Fabio Vignaroli in primis ma anche altri perché sono tutti ragazzi con cui si è creata un affinità importante in campo e fuori sono tuttora spettacolari. Anche il povero Paolo Ponzo che ci ha lasciati nel 2013. Poi un po’ come negli altri contesti lavorativi ci sono anche persone che si dimostrano opportuniste e cambiano opinione o bandiera a convenienza , ma questa è la vita…
(AT) Mancano 3 giornate. Fai il tuo pronostico secco. Chi vince lo scudetto, chi saranno le prime 4.
(MB) Credo che alla fine la spunterà il Napoli perche è ha comunque 3 punti di vantaggio anche se l’Inter si è dimostrata fortissima. Per la zona Champions oltre a Napoli ed Inter dico Atalanta e poi…. Lazio o Bologna (non lo dice ma credo che qui abbia parlato il cuore).
GRAZIE MARCO e Sempre Forza Lazio
