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Giuliano Fiorini

Category : Dedicato a

 

Nato a Modena il 21 gennaio 1958.

Acquistato nel 1985 dal Genoa,viene confermato nella stagione successiva,quando realizza 7 reti:

decisiva quella del 21 giugno 1987 realizzata all’ Olimpico contro il Vicenza,quando mancano 4 minuti alla fine del campionato.

Quel gol consente alla Lazio di completare la rimonta dovuta alla penalizzazione per il secondo scandalo scommesse e di partecipare agli spareggi con cui evitera’ la serie C.

Poche settimane dopo si trasferisce al Venezia-Mestre 

Bilancio nella Lazio: 61 presenze, 14 reti

In campionato: 50 presenze, 10 reti

in Coppa Italia: 11 presenze, 4 reti


Soldo

Category : Dedicato a

Difensore roccioso,  dotato di ottima tecnica , arriva al mercato autunnale dall’Inter  stagione 67-68; si mette in luce per  costante rendimento e per le sue qualità nelle aree avversarie.

Nel primo campionato in maglia bianco celeste segna nelle ultime due giornate :
16 giugno 1968  lazio foggia 1-0
23 giugno 1968  reggiana  lazio 3-1
Nel successivo campionato è uno dei punti di forza della squadra per il ritorno in Serie A.

Al mercato di riparazione della stagione 70-71 viene ceduto al Monza

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Soldo


Filippo Citterio

Category : Dedicato a

Filippo Citterio
Filippo Citterio - SSC Napoli 1981-82.jpg

Citterio al Napoli nella stagione 1981-1982

     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 188 cm
Peso 80 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Ritirato 1992 – giocatore
Carriera
Giovanili
1969-1973 Vis Nova
Squadre di club1
1973-1974 Seregno 36 (1)
1974-1975 Milan 1 (0)
1975-1979 Palermo 129 (2)
1979-1981 Lazio 68 (7)
1981-1983 Napoli 45 (2)
1983-1985 Ascoli 26 (0)
1985-1990 Cremonese 165 (6)
1990-1992 Brescia 30 (0)
Carriera da allenatore
1992-1995 Cremonese Giovanili
1995-1996 Vis Nova
1998 Südtirol-Alto Adige
1998-2000 600px Giallo e Blu.svg Mariano
2001 Seregno
2002-2003 Vis Nova
2006-2009 Bianco e Azzurro.svg Molinello
2009-2010 Flag green HEX-007500.svg Nibionno

Fonte ufficiale dati carriera: http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Citterio

File: [422px-15feb1981EaglesSupporters12.jpg] | Sun, 30 Jan 2011 22:19:47 GMT
LazioWiki: progetto enciclopedico sulla S.S. Lazio
www.laziowiki.org


Piola

Category : Dedicato a

Silvio Piola
Silvio Piola Lazio 3.jpg

Piola alla Lazio negli anni 1930

     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 178 cm
Peso 75 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Ritirato 1954 – giocatore
1957 – allenatore
Carriera
Giovanili
1925-1928 600px Bianco e Azzurro (Diagonale).png Veloces 1925
1928-1929 Pro Vercelli
Squadre di club1
1929-1934 Pro Vercelli 127 (51)
1934-1943 Lazio 227 (143)
1944 Torino FIAT 23 (27)
1945-1947 Juventus 57 (26)
1947-1954 Novara 185 (86)
Nazionale
1933-1935 Italia Italia B 6 (11)
1935-1952 Italia Italia 34 (30)
Carriera da allenatore
1953-1954 Italia Italia
1954-1956 Cagliari
1957 Cagliari
Palmarès
Julesrimet.gif Mondiali di calcio
Oro Francia 1938
Transparent.png Coppa Internazionale
Oro 1933-35

Fonte ufficiale dati carriera: http://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Piola

Galleria immagini

La pubblicazione del presente materiale è autorizzata dalla Sig.ra Paola Gaietta Piola

 


Figurine

Category : Figurine



Il Sociale

Category : Il sociale

Il LAZIO CLUB MILANO prevede nel proprio Statuto l’espletamento di attività sociale.

L’art. 2 comma i, esplicitamente dice : “…. proseguire ed incentivare l’attività sociale da svolgersi preminentemente nell’area bianco celeste mediante interventi di sostegno. “

La provvista dei mezzi avviene mediante atti di liberalità dei soci, o dei simpatizzanti o degli sponsor, oppure destinando una porzione della quota d’iscrizione annuale oppure da una congrua fetta di ricavi dalla lotteria che il LAZIO CLUB MILANO organizza a fine anno.

Destinatario storico è il “LAZIO CLUB DIVERSAMENTE ABILI”, nella persona del Suo presidente Emanuele Miozzi.

Il LAZIO CLUB MILANO ha sempre accompagnato negli ultimi anni le iniziative promosse dalla dott.ssa Paola Piola, figlia del mitico SILVIO, impegnata da sempre con diversi progetti a sostegno dei bambini con handicap o meno abbienti.

Beneficiario di un contributo è anche il Lazio Wiki sempre impegnato nella ricerca di notizie, fatti, cimeli e quant’altro utile ad implementare la gloriosa storiografia della S.S. Lazio.

La gestione dell’attività sociale del LAZIO CLUB MILANO è competenza diretta dell’intero Consiglio.


Antonio Elia ACERBIS

Category : Interviste

Antonio Elia Acerbis nasce a Milano il 31 gennaio 1960
Arriva alla Lazio nel 1986 dopo aver giocato a Varese, Udine, Monza,Bari e Pescara
Disputa 3 campionati in biancoceleste, tutti da titolare e nel 1989 passa al Verona
Personaggio carismatico della Lazio del -9, detto anche l’uomo dai lunghi silenzi ( dal famoso silenzio stampa durato per 5 anni), è stato comunque capace di instaurare un rapporto fantastico con la propria tifoseria che gli ha sempre riconosciuto doti da autentico leader e che ancora oggi è ricordato con immenso affetto da tutti i tifosi che vissero quegli anni difficili da cui la Lazio riuscì con orgoglio, con il cuore e con l’affetto dei tifosi sempre numerosi e vicini a tirare su la testa e continuare il suo cammino verso la salvezza…..

eccolo per noi….

Era il tuo sogno di bambino diventare calciatore? E’ stato un caso avvicinarti al mondo del calcio o sentivi già di averlo nel DNA?

Si,era il mio sogno da bambino,ma non avrei mai pensato di diventarlo davvero

Mitico jolly di centrocampo, fai parte di quel grande gruppo di uomini che fecero l’impresa verso la salvezza, come hai vissuto quel periodo?

Quel periodo è stato  vissuto a 360° da tutto il gruppo e nonostante fossimo in serie B tutti i tifosi si strinsero a noi: FANTASTICO!!

Come mai, secondo te, i tifosi della Lazio ricordano a memoria la formazione del -9 e stentano quasi a ricordarsi quella del 2° scudetto?

Forse perché eravamo tutti italiani e la numerazione andava ancora dal n.1 al n. 11.
Poi con l’arrivo della televisione è cambiato tutto.

Dei tuoi compagni di allora, con chi legasti di piu’?

Direi che ho legato con tutti,ma naturalmente c’era chi mi stava piu’ simpatico….

Un tuo ricordo legato a Giuliano Fiorini.

Il ricordo piu’ bello che ho e che mi lega e legherà per sempre a Giuliano Fiorini, è l’abbraccio sotto la curva dopo il goal contro il Vicenza…..INDIMENTICABILE

Com’era il tuo rapporto con FASCETTI Mister?

Ottimo,era quasi un rapporto come tra padre e figlio.

Mi racconti un episodio particolare ( o piu’ di 1) della tua carriera nella Lazio che per vari motivi ti è rimasta di piu’ nel cuore?

il primo episodio è quando decidemmo di restare tutti alla Lazio nonostante la serie C, mentre il secondo furono gli spareggi che dovemmo affrontare…..come ben sapete tutti….

4 anni fa,il Lazio Club Milano ha organizzato una cena sociale e a sorpresa ha fatto incontrare te con altri tuoi ex compagni dell’avventura del -9 capitanata dal Eugenio Fascetti: cos’hai provato dopo tanti anni ad incontrare di nuovo: FASCETTI-GREGUCCI-MAGNOCAVALLO-CAMOLESE-PODAVINI-FILISETTI?

in realtà ebbi l’occasione di rivederli  ai festeggiamenti per il centenario della LAZIO.
Comunque si percepisce ad occhio nudo che ogni volta che ci incontriamo, siamo felici come bambini…

Avresti un ricordo simpatico legato a ognuno di loro? Un  aggettivo per descrivere il loro modo di essere con te e rispetto comunque alla squadra in generale?

Ho solo dei bei ricordi con tutti, sarà banale, ma è cosi.

Vedi o  frequenti ancora qualcuno di loro attualmente?

Qualche volta vedo Paolo Monelli perché abitiamo vicini

Cosa pensi del Derby che mette a confrontale 2 squadre della capitale? Hai vissuto questa esperienza?

a Roma, il calcio lo vivi 7 giorni su 7 e la settimana prima del derby è stressante come nessuna!

Alcuni dei tuoi ex compagni hanno intrapreso la carriera di allenatori: tu lo faresti? Se si, ti piacerebbe affrontare la sfida di allenare una squadra di serie A?

Non ci penso proprio, è l’ultimo dei miei pensieri!

Hai mai lanciato la tua maglia verso la curva dei tuoi tifosi?

No perché non si poteva allora.

Come sono cambiati secondo te i tifosi di oggi rispetto ai tuoi di quegli anni?

Non ho mai frequentato le curve, ne allora, né adesso e non so risponderti.

Ora cosa fai, sei rimasto nell’ambiente del calcio?

No, il calcio lo vedo poco. Chiedo solo il risultato della LAZIO

Cosa pensi della Lazio attuale, del suo tecnico e dell’organico a disposizione del Mister?

La Lazio sta vivendo un anno particolare per via della Champions (ormai purtroppo sfumata) e l’organico non ce la fa a sopportare anche il campionato.

E cosa pensi di Delio Rossi?

E’ un allenatore che ha dato un’impronta nel modo di giocare….e si vede…

Cos’hai provato a lasciare il mondo del calcio? Almeno quello agonistico di cui sei stato un buon rappresentante?

Niente….

Cosa pensi del Lazio Club Milano?

E’ una grande unione di persone speciali che non chiedono niente e danno tutto.
Fanno incontrare, noi amici ed ex compagni di squadra ormai lontani da tempo.
Grazie a loro, ho conosciuto il mio idolo RENZO GARLASCHELLI che tra l’altro secondo me,è una persona incredibile e dall’umanità che tutti i campioni del suo livello dovrebbero possedere……ma solo lui ce l’ha!!
Devo poi ringraziare due persone speciali che fanno parte di questo club: una è Claudio (il Presidente del Lazio Club Milano) e  l’altra è Patrizia (Addetta stampa del club) che con me sono sempre pieni di premure e gentilezze: GRAZIE DAVVERO!

Letto, approvato e sottoscritto da Antonio Elia ACERBIS.

(a cura di Patrizia Ianniello – addetta stampa Lazio Club Milano)


Daniele FILISETTI

Category : Interviste

Daniele Filisetti, nato a Nembro (BG) il 2/9/1959.
Cresciuto nell’Atalanta, nel 1983 viene acquistato dalla Lazio dove vi milita per 4 stagioni, ricoprendo il ruolo di grintoso terzino. 80 presenze nelle file Biancocelesti.
Eccolo per noi…

 

Come hai vissuto il passaggio da una squadra di provincia come l’Atalanta, che si rivela sempre piu’ grande vivaio di giovani promesse per le grandi squadre di serie A, a un grande Club come la Lazio?

Come il premio a tutti i sacrifici fatti sino a quel momento per poter giocare  al pallone.

Che differenza hai trovato rispetto a mentalità, scelte tattiche, rapporti interpersonali con allenatore e compagni tra l’una e l’altra società?   

Guarda , all’Atalanta ero da sempre, visto che oramai erano dieci anni che la frequentavo, il bravo ragazzo cresciuto in famiglia… due palle , alla LAZIO , finalmente sono stato considerato un calciatore professionista a tutti gli effetti.

Con quali compagni hai legato di piu’?  

Nella mia vita calcistica ho sempre pensato, lo penso tuttora anche nella vita reale , che tutto quello che di buono si riesce a fare lo si deve a qualcuno che in qualche modo ti ha dato una mano , e quindi , a parte un paio che mi stavano veramente sulle palle, ma non dirò mai il nome, nemmeno sotto tortura, sono sempre riuscito ad andare d’accordo con tutti. E’ chiaro che con Magnocavallo c’e’ un rapporto speciale

Hai ancora rapporti di amicizia con loro?   

Quasi con nessuno, visto che ho abbandonato completamente il mondo del pallone tranne per le cene con le vecchie glorie sempre più vecchie e sempre meno glorie.

Il tuo rapporto con FASCETTI-MISTER e FASCETTI-UOMO.

Quando giocavo avevo il concetto che il Mister fosse il padrone assoluto della squadra e quindi per me l’allenatore e l’uomo erano la stessa persona. ……ero proprio un bel pirla.

Puoi raccontare un episodio particolare della tua carriera che per vari motivi ti è rimasto nel cuore? 

Di episodi ce ne sarebbero a centinaia ma la cosa che ricordo con più piacere non è un fatto ma l’atmosfera che si era creata con i tifosi LAZIALI  nel susseguirsi delle vicissitudini di allora. Lorenzo , Chinaglia , -9, ecc..Loro erano noi e noi eravamo loro.

Tu fai parte di quella schiera di uomini definita EROI DEL -9 che fecero l’impresa piu’ grande che sarà ricordata dagli occhi e dal cuore dei tifosi come un episodio importante nella storia laziale: LA SALVEZZA. Cosa ricordi di quel periodo? 

Una grande tristezza, visto che sapevo di dover andare via , ma nello stesso tempo un orgoglio , penso irripetibile, per aver contribuito alla continuità  e  al proseguio della storia della LAZIO.

Cos’hai provato al 37° della ripresa di quel famoso LAZIO-VICENZA quando, mentre tra i tifosi cominciava a serpeggiare una ventata di disperazione e Giuliano Fiorini arpiona un tiro-cross da destra di Podavini, si gira in area e di destro trafigge l’estremo difensore vicentino?   

PURO ORGASMO SESSUALE!

Com’è stato sentire esplodere tutto lo stadio Olimpico completamente gremito in ogni ordine di posto dopo questo gol memorabile?  

Io non ho sentito esplodere l’Olimpico al gol di FIORINI, ma ho sentito , e puoi crederci, tutta la R…., LAZIALE (non vorrei fare troppa pubblicità all’altra squadretta della città,) ESPLODERE.

Un ricordo che ti lega particolarmente a Giuliano Fiorini.

Ne ho parecchi ,visto che dopo il trasferimento al Venezia , ha vissuto per alcuni mesi a casa mia, ma sono talmente miei che non li confesserò mai a nessuno.

Alcuni dei tuoi ex compagni (Gregucci-Marino-Caso-Camolese) hanno intrapreso la carriera di allenatori; se tu avessi avuto qualche richiesta da qualche società di allenare, avresti accettato?

No, perche al sottoscritto il calcio è sempre piaciuto solo giocarlo.

4 anni fa, il Lazio Club Milano ha organizzato una cena e, a sorpresa ha fatto incontrare te con altri tuoi ex compagni del gruppo -9 capitanato da Eugenio Fascetti: cos’haiprovato dopo tanti anni a rivedereFascetti,Fiorini,Gregucci,Acerbis,Magnocavallo, Camolese,Podavini?

Che fortunatamente non ero ingrassato ed invecchiato solo io.

Avresti un simpatico ricordo particolarmente legato ad ognuno di loro?

Ci vorrebbe un libro solo sui ricordi con Magnocavallo.

Cosa pensi del Derby: hai vissuto un’esperienza diretta?

Sì  penso che l’unica cosa che mi manca del calcio sono le due ore di attesa prima di una partita ed in particolare del derby. Quanta adrenalina, quasi meglio di una bella.

Ora segui la Lazio da tifoso?

Certamente , anche se , per me , non c’è più l’atmosfera della mia LAZIO.

Quando hai deciso di lasciare il mondo del calcio, cos’hai provato ad attaccare gli scarpini al chiodo?

La  soddisfazione di essermi divertito sino a trent’anni e la consapevolezza che le cose finiscono e si deve ricominciare a pensare ad altro.

Questo mondo calcistico di oggi, è tanto diverso da quello dei tuoi tempi?

Non saprei, visto che non lo frequento.

Hai mai lanciato la tua maglia verso i tuoi tifosi?  Se si, in quale occasione?

Guarda che le  maglie a noi le facevano pagare e anche molto care.

I tifosi di allora sono diversi dai tifosi attuali? Quali preferisci e perché?

Non saprei visto che io frequento ancora i tifosi di allora, sono gli unici che si ricordano di me.

Ora cosa fai? 

Faccio l’odontotecnico.

Cosa pensi del Lazio Club Milano?

Che mi offre l’occasione di poter rivedere   e di poter ricordare i momenti più belli della mia vita da sportivo e mi permette , qualche volta, di sognare di tornare a vivere nella città più bella del mondo.

Daniele Filisetti

Letto, approvato e sottoscritto da DANIELE FILISETTI

(a cura di Patrizia Ianniello – addetta stampa Lazio Club Milano)


Paolo MONELLI

Category : Interviste

Paolo Monelli, attaccante, nato a Castelnovo ne’Monti (RE) il 27 Gennaio 1963. Arriva dalla Fiorentina nella stagione 87/88. Punta centrale pesante, abile nel gioco aereo e nell’aprire varchi ai compagni.
Disputa con la Lazio (in serie B) uno dei suoi migliori campionati e con 13 reti è il capocannoniere della squadra biancoceleste che conquista la promozione. Si presenta con un rigore al nuovo pubblico alla prima giornata in LAZIO-SAMBENEDETTESE 2-0 del 13 settembre 1987 e segna la sua unica doppietta all’ultima domenica in Lazio – Taranto 3-1 del 19 giugno 1988. Vanta 42 presenze in biancoceleste – 14 reti (37 presenze in campionato con 13 reti e 5 presenze in Coppa Italia con 1 rete. A fine campionato si trasferisce al Bari. La sua cessione è all’origine del litigio tra Calleri e Fascetti..litigio che provocherà la cacciata del tecnico…ci faremo raccontare il perché…eccolo per noi!

Era il tuo sogno di bambino diventare calciatore?
PAOLO: Il mio sogno lo è diventato poi. Sono andato via di casa a 14 anni, abitavo in provincia di Reggio Emilia. Sono andato nelle giovanili del Monza e da lì ho cominciato a pensare seriamente di diventare calciatore e poi per fortuna lo sono diventato

Chi ti ha notato e quindi voluto portare a giocare nella massima serie, cominciando dalla Fiorentina?
P: Giocavo nel Monza e ho esordito a 16 anni in serie B. Ho giocato 2 campionati e mezzo nel Monza in serie B e poi fui portato alla Fiorentina da Tito Corsi, l’allora Direttore Sportivo della Fiorentina

Dalla Fiorentina alla Lazio: cosa ti ha fatto accettare questo passaggio ? Le tue sensazione arrivando a Roma in una nuova società con nuovi compagni di avventure….
P: Sono stato 5 anni alla Fiorentina facendo 4 anni molto buoni, l’ultimo non tanto bene.
Ci siamo salvati alla penultima giornata di campionato. Dopo 5 anni ritenni che la mia avventura alla Fiorentina fosse giunta alla fine. E’ capitata l’occasione di venire alla Lazio, anche se era in serie B,ritenendo che fosse meglio alla Lazio in serie B che in molte altre squadre in A
E più tardi, i fatti mi diedero ragione, anche se solo per un anno, perché dopo abbiamo ottenuto subito la promozione

Ricordi le emozioni della tua doppietta decisiva in LAZIO-Taranto del 19 giugno 1988?
P: Sicuramente si, le ricordo, anche perché ci fu un’attesa stupenda e anche i giorni precedenti questa gara che era decisiva a seguito della quale, vincendo, potevamo ritornare in serie A.
Per cui, lo stadio pieno, anche se mancava la curva nord (in quanto erano in corso i lavori di ristrutturazione per i mondiali di Italia 90).Nonostante tutto lo stadio era stracolmo: 50.000 persone che ci incitavano, come del resto hanno fatto per tutta la durata del Campionato.
Per cui ho un ricordo molto bello, soprattutto anche perché ebbi la fortuna e la capacità di segnare anche 2 goal e quindi meglio di così non si poteva finire!

Ricordi di PARMA- LAZIO (a una giornata dalla promozione definitiva): quali sono state le tue emozioni scendendo in campo e pure essendo fuori casa, ritrovarti in un Tardini tutto biancoceleste?
P: Sì, lo ricordo come fosse ieri: uno stadio Tardini strapieno di tifosi laziali, penso saranno stati all’incirca 10.000….un’emozione stupenda….
Devo dire, comunque, che quell’anno, tutte le trasferte ebbero un seguito notevole di tifosi.
Ricordo ad Arezzo, 10.000 persone.
Per ogni trasferta, come minimo, ci trovavamo al nostro seguito sempre 2000/3000 tifosi biancocelesti…
PARMA. Uno stadio pieno,pareggiammo 1-1 con goal di Rizzolo che ci consentì la domenica successiva di affrontare la partita col Taranto, di cui ho parlato prima, con lo spirito giusto,e cioè quello di poter avere la possibilità, quasi la certezza di riuscire a raggiungere la serie A.

Qual’era l’atmosfera che si respirava quella giornata prima di scendere in campo tra di voi compagni? Ricordi qualche episodio particolare? Qualche gesto scaramantico particolare tuo o di qualche tuo compagno?
P: Gesti scaramantici non me ne vengono in mente.
Ricordo solo l’aneddoto del quale fui io uno dei promotori.
Verso Natale, feci firmare una pergamena, dove scrissi che se avessimo raggiunto la promozione in serie A,saremmo andati tutti in bicicletta sul Terminillo!!!
E così facemmo.
Parteciparono tutti.
Fu organizzato molto bene perché le biciclette ce le diede per tutti Francesco Moser e di conseguenza avevamo anche tutto il seguito del suo team che ci affiancò in questa impresa, l’ammiraglia…ecc..
Questa “trasfertina” la intraprendemmo ¾ gg dalla vittoria in campionato.
Fu dura perché erano 100 km…davvero dura piu’ che giocare a calcio!!!

Ricordi un episodio particolare della tua carriera che per vari motivi ti è rimasto nel cuore?
P: L’unico episodio particolare della mia carriera che mi è rimasto in mente è aver fatto, quando giocavo nella Fiorentina, un goal da 65 m…quello penso che rimarrà in mente a me e nella storia del calcio

Come ti sei trovato ad essere allenato da Fascetti? Com’era il tuo rapporto con lui?
P: Io mi sono trovato molto bene
Purtoppo, ritengo che nel calcio le persone che dicono in faccia quello che pensano oppure sono coerenti su quello che dicono ce ne sono pochissime, e una di queste sicuramente è Eugenio Fascetti: uno degli allenatori che diceva in faccia quello che pensava, ti attaccava al muro degli spogliatoi se c’era qualcosa che non andava bene.
Penso che di queste persone ne sono rimaste pochissime e si possono contare sulle dita di una mano
Oltre a lui, secondo me, un altro allenatore che ragiona in questo modo è MAZZONE

Con quali compagni hai legato di piu’?
P: In quel periodo alla Lazio, devo dire che c’erano diversi giocatori con cui avevo legato, soprattutto anche perché si era creato un bellissimo rapporto di amicizia e di stima reciproca.
Infatti almeno ¾ volte alla settimana si usciva a cena con almeno 7/8 compagni di squadra e le loro mogli.
E non facile avere un gruppo affiatato cosi’.
Si era cementato un gruppo molto forte che ha contribuito a farci raggiungere quel risultato positivo in campo che è valsa la promozione in serie A

Hai ancora contatti con qualcuno di loro?
P: sono rimasto in contatto con Savino, Beruatto.
Poi poco tempo fa ho rivisto Martina.
Diciamo che quello con cui avevo legato di piu’ era sicuramente il gruppo con cui in quel periodo ci vedevamo di piu’: BERUATTO,GALDERISI,SAVINO,CAMOLESE,ESPOSITO

Riprendendo la nota introduttiva, quando a fine campionato venisti ceduto al Bari, il tuo trasferimento fu all’origine del litigio tra Calleri e Fascetti, a seguito del quale il Mister venne mandato via: ci racconti cosa successe?
P: Ormai questa storia la sapranno in molti.
Successe che appena fini’ il campionato, continuavo a leggere sui giornali che mi avevano venduto al Bari: la Società Lazio e in primis Calleri mi avevano venduto al Bari.
Io dopo un paio di giorni andai dal Mister (Fascetti) e gli chiesi qualche spiegazione, ma lui mi disse “NO, stai tranquillo, io ti ho confermato totalmente, non c’è nessun problema….”
Poi invece successe che mi vendettero davvero e il Mister si arrabbio tantissimo perché lui mi aveva messo tra gli INCEDIBILI.
Poi, difatti,andò via anche lui
Penso, comunque che la mia cessione, fu solo la goccia che fece trabbocare un vaso già pieno di incomprensioni e problemi esistenti precedentemente e quindi io non fui la motivazione principale per la quale Fascetti se ne andò dalla Lazio.
Sicuramente ci saranno stati altri motivi, pero’ questo diverbio fece si che Fascetti rinuncio’ alla panchina della Lazio nonostante avesse raggiunto la promozione in serie A e avesse ancora un contratto con la Società.

Come ti sei trovato a giocare nella Lazio?
P: Mi sono trovato molto bene, anche se vi ho militato solo per un anno e in serie B. però è stato un anno intenso, pieno di emozioni, dopo che la Lazio proveniva dall’anno precedente che si salvò agli spareggi e dal famoso -9
Per cui era un anno dove dovevamo assolutamente ritornare in serie A…e ce l’abbiamo fatta.
Mi trovai benissimo, entrai subito nella parte e nel cuore dei tifosi (penso) anche perché ho fatto diversi goal e quando fai goal per un attaccante è il massimo e anche i tifosi ti inneggiano con piu’ passione.
Poi mi trovavo molto bene perché c’era sempre grande entusiasmo sia in casa che in trasferta, e cio’ ti portava a dare sempre il 110% quando scendevi in campo

Che differenze hai trovato tra Fiorentina – la Lazio e poi il Bari?
P: Nella Fiorentina ho passato 5 anni, ed è la Società dove ho giocato di piu’, la squadra piu’ forte forse dove io abbia mai giocato.
Ho giocato al fianco di campioni del mondo del 78 come BERTONI,PASSARELLA, e campioni del mondo 82 come ANTOGNONI e ORIALI.
E secondo me è la squadra piu’ forte dove ho avuto la fortuna di giocare.
Per quanto riguarda la Lazio, come dicevo prima, fu un anno molto intenso,
Poi a Bari, anche li (dove sono andato dopo la mia avventura in biancoceleste) ho vissuto 2 anni molto intensi e molto belli, e poi sicuramente sono piazze dove, quando vai bene, stai bene per forza: è matematico!
Al Bari, ho vinto il campionato di B, poi abbiamo fatto 1 anno in serie A salvandoci tranquillamente e vivendo dei ricordi davvero bellissimi anche li’

Hai mai lanciato la tua maglia verso la curva dei tuoi tifosi?
P: Si’, l’ultima partita. Nella Lazio fui sostituito prima della fine, feci questo gesto.Soprattutto nelle partite finali di campionato, dove raggiungi un obbiettivo, se vai sotto la curva, ti accettano anche piu’ volentieri….poi se magari non raggiungi l’obbiettivo della stagione….rischi che te la tirano indietro….

Come sono cambiati secondo te i tifosi di oggi rispetto ai tuoi di quegli anni?
P: Si parla molto della violenza negli stadi. Secondo me, prima c’erano ugualmente quelle situazioni in cui un tifoso andava allo stadio solo per creare risse o era già preparato per affrontare il tifoso avversario in una certa maniera, pero’invece della violenza pura, c’erano sicuramente piu’ sfottò.
Invece adesso ci sono dei gruppi che sicuramente vanno allo stadio, (e tante volte non sono nemmeno quelli dentro allo stadio, ma al di fuori),e non c’entrano nulla con il vero e proprio tifo…come nel caso del campionato precedente relativo a cio’ che accadde in occasione del derby tra Catania e Palermo…
Pero’ secondo me sono cose alla cui base di tutto si deve mettere l’applicazione di pene piu’ severe, altrimenti chi viene preso, viene messo dentro e dopo un paio di giorni è già libero di rifare cio’ per cui è stato punito e cio’ non ha assolutamente senso

Ora cosa fai, sei rimasto nell’ambiente del calcio? 
P: Sono ritornato alle origini e cioè dove sono cresciuto calcisticamente, a Monza e alleno le giovanili e da 6/7 anni alleno i ragazzi e ho fatto un po’ tutte le categorie, la Beretti, la Primavera.
Attualmente alleno gli allievi nazionali


Cosa pensi della Lazio attuale, del suo tecnico e dell’organico a disposizione del Mister?
P: Penso che la Lazio attuale stia attraversando un momento un po’ particolare, soprattutto in campionato. Poi adesso (che stiamo facendo questa intervista), dopo una vittoria sofferta, ma molto importante di Coppa ieri sera che ha portato, secondo me, la Lazio a un passo dalla qualificazione al prossimo turno di Champions League, vincendo con l’Olimpiakos….
Pero’ quest’anno ha trovato un po’ di difficoltà.
L’anno scorso ha fatto un campionato straordinario. Le difficoltà di quest’anno,sono date dal fatto che, secondo me, l’organico è venuto un po’ a mancare, anche per i diversi infortuni.
Per cui si ritrovano a giocare sempre gli stessi atleti e questo, giocando ogni 3 giorni è un po’ penalizzante, non è molto facile mancando ricambi all’altezza della situazione, che siano di pari capacità atletiche ai titolari.

E cosa pensi di Delio Rossi?
P: Delio Rossi, secondo me è un allenatore che dà la carica giusta ai suoi ragazzi,ma nello stesso tempo gli dà anche molta tranquillità.
Per cui è un grande lavoratore: penso che sia un allenatore che va per la maggiore sicuramente.

Cos’hai provato a lasciare il mondo del calcio? Almeno quello agonistico di cui sei stato un buon rappresentante?
P: Ho avuto la fortuna di iniziare molto presto (a 16 anni in serie B a Monza), pero’ ho avuto anche la sfortuna di finire la carriera ad altissimi livelli a soli 29 anni per un grosso infortunio al ginocchio. Questo è un mio rammarico, quando potevo sicuramente dare ancora il mio contributo per almeno 4/5 anni giocando a un certo livello.
L’ho affrontato con tranquillità come sono sempre stato solito affrontare le cose, sia nel bene che nel male.
Purtroppo quando giochi, sono cose che accadono e devi metterle in conto o vuoi o non vuoi….

Cosa pensi del Lazio Club Milano?
P: Sono già 3/4 anni che ogni occasione in cui vengo invitato da Claudio, il Presidente del Lazio Club Milano, accetto sempre molto volentieri, perché è un Club tra i cui soci trovi non solo dei tifosi, ma degli amici, gente tranquilla con cui si puo’ parlare senza che siano esagitati e in questo modo piacevole è bello ricordare insieme le varie avventure nella Lazio, condividere quei ricordi, per lo meno quelli che io ho vissuto in prima persona durante la mia bellissima avventura in biancoceleste.
Questa è una cosa molto positiva che nel mondo del calcio fa molto piacere.
Poi, grazie al LAZIO CLUB MILANO, ho avuto la fortuna di incontrare ancora altri ex giocatori che militavano nella Lazio tanti anni fa ed era tanto tempo che non vedevo. e ricordare insieme le annate passate, le avventure condivise, le emozioni provate con quelle persone a me care e che altrimenti non avrei rivisto mai piu’.

Paolo Monelli

Milano,7 Novembre 2007

Letto, approvato e sottoscritto da PAOLO MONELLI

(a cura di Patrizia Ianniello – addetta stampa Lazio Club Milano)


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