Daniele FILISETTI

Daniele FILISETTI

Category : Interviste

Daniele Filisetti, nato a Nembro (BG) il 2/9/1959.
Cresciuto nell’Atalanta, nel 1983 viene acquistato dalla Lazio dove vi milita per 4 stagioni, ricoprendo il ruolo di grintoso terzino. 80 presenze nelle file Biancocelesti.
Eccolo per noi…

 

Come hai vissuto il passaggio da una squadra di provincia come l’Atalanta, che si rivela sempre piu’ grande vivaio di giovani promesse per le grandi squadre di serie A, a un grande Club come la Lazio?

Come il premio a tutti i sacrifici fatti sino a quel momento per poter giocare  al pallone.

Che differenza hai trovato rispetto a mentalità, scelte tattiche, rapporti interpersonali con allenatore e compagni tra l’una e l’altra società?   

Guarda , all’Atalanta ero da sempre, visto che oramai erano dieci anni che la frequentavo, il bravo ragazzo cresciuto in famiglia… due palle , alla LAZIO , finalmente sono stato considerato un calciatore professionista a tutti gli effetti.

Con quali compagni hai legato di piu’?  

Nella mia vita calcistica ho sempre pensato, lo penso tuttora anche nella vita reale , che tutto quello che di buono si riesce a fare lo si deve a qualcuno che in qualche modo ti ha dato una mano , e quindi , a parte un paio che mi stavano veramente sulle palle, ma non dirò mai il nome, nemmeno sotto tortura, sono sempre riuscito ad andare d’accordo con tutti. E’ chiaro che con Magnocavallo c’e’ un rapporto speciale

Hai ancora rapporti di amicizia con loro?   

Quasi con nessuno, visto che ho abbandonato completamente il mondo del pallone tranne per le cene con le vecchie glorie sempre più vecchie e sempre meno glorie.

Il tuo rapporto con FASCETTI-MISTER e FASCETTI-UOMO.

Quando giocavo avevo il concetto che il Mister fosse il padrone assoluto della squadra e quindi per me l’allenatore e l’uomo erano la stessa persona. ……ero proprio un bel pirla.

Puoi raccontare un episodio particolare della tua carriera che per vari motivi ti è rimasto nel cuore? 

Di episodi ce ne sarebbero a centinaia ma la cosa che ricordo con più piacere non è un fatto ma l’atmosfera che si era creata con i tifosi LAZIALI  nel susseguirsi delle vicissitudini di allora. Lorenzo , Chinaglia , -9, ecc..Loro erano noi e noi eravamo loro.

Tu fai parte di quella schiera di uomini definita EROI DEL -9 che fecero l’impresa piu’ grande che sarà ricordata dagli occhi e dal cuore dei tifosi come un episodio importante nella storia laziale: LA SALVEZZA. Cosa ricordi di quel periodo? 

Una grande tristezza, visto che sapevo di dover andare via , ma nello stesso tempo un orgoglio , penso irripetibile, per aver contribuito alla continuità  e  al proseguio della storia della LAZIO.

Cos’hai provato al 37° della ripresa di quel famoso LAZIO-VICENZA quando, mentre tra i tifosi cominciava a serpeggiare una ventata di disperazione e Giuliano Fiorini arpiona un tiro-cross da destra di Podavini, si gira in area e di destro trafigge l’estremo difensore vicentino?   

PURO ORGASMO SESSUALE!

Com’è stato sentire esplodere tutto lo stadio Olimpico completamente gremito in ogni ordine di posto dopo questo gol memorabile?  

Io non ho sentito esplodere l’Olimpico al gol di FIORINI, ma ho sentito , e puoi crederci, tutta la R…., LAZIALE (non vorrei fare troppa pubblicità all’altra squadretta della città,) ESPLODERE.

Un ricordo che ti lega particolarmente a Giuliano Fiorini.

Ne ho parecchi ,visto che dopo il trasferimento al Venezia , ha vissuto per alcuni mesi a casa mia, ma sono talmente miei che non li confesserò mai a nessuno.

Alcuni dei tuoi ex compagni (Gregucci-Marino-Caso-Camolese) hanno intrapreso la carriera di allenatori; se tu avessi avuto qualche richiesta da qualche società di allenare, avresti accettato?

No, perche al sottoscritto il calcio è sempre piaciuto solo giocarlo.

4 anni fa, il Lazio Club Milano ha organizzato una cena e, a sorpresa ha fatto incontrare te con altri tuoi ex compagni del gruppo -9 capitanato da Eugenio Fascetti: cos’haiprovato dopo tanti anni a rivedereFascetti,Fiorini,Gregucci,Acerbis,Magnocavallo, Camolese,Podavini?

Che fortunatamente non ero ingrassato ed invecchiato solo io.

Avresti un simpatico ricordo particolarmente legato ad ognuno di loro?

Ci vorrebbe un libro solo sui ricordi con Magnocavallo.

Cosa pensi del Derby: hai vissuto un’esperienza diretta?

Sì  penso che l’unica cosa che mi manca del calcio sono le due ore di attesa prima di una partita ed in particolare del derby. Quanta adrenalina, quasi meglio di una bella.

Ora segui la Lazio da tifoso?

Certamente , anche se , per me , non c’è più l’atmosfera della mia LAZIO.

Quando hai deciso di lasciare il mondo del calcio, cos’hai provato ad attaccare gli scarpini al chiodo?

La  soddisfazione di essermi divertito sino a trent’anni e la consapevolezza che le cose finiscono e si deve ricominciare a pensare ad altro.

Questo mondo calcistico di oggi, è tanto diverso da quello dei tuoi tempi?

Non saprei, visto che non lo frequento.

Hai mai lanciato la tua maglia verso i tuoi tifosi?  Se si, in quale occasione?

Guarda che le  maglie a noi le facevano pagare e anche molto care.

I tifosi di allora sono diversi dai tifosi attuali? Quali preferisci e perché?

Non saprei visto che io frequento ancora i tifosi di allora, sono gli unici che si ricordano di me.

Ora cosa fai? 

Faccio l’odontotecnico.

Cosa pensi del Lazio Club Milano?

Che mi offre l’occasione di poter rivedere   e di poter ricordare i momenti più belli della mia vita da sportivo e mi permette , qualche volta, di sognare di tornare a vivere nella città più bella del mondo.

Daniele Filisetti

Letto, approvato e sottoscritto da DANIELE FILISETTI

(a cura di Patrizia Ianniello – addetta stampa Lazio Club Milano)


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